Le disfunzioni e le malattie della tiroide possono comportare nelle persone delle conseguenze patologiche che possono influenzare anche in modo significativo lo stato di salute del paziente. In alcuni casi, i quadri sintomatologici che si delineano possono presentare una gravità tale da comportare una condizione di invalidità della persona. Cerchiamo di far chiarezza sugli aiuti a cui è possibile accedere e sulle modalità per farne richiesta.

Bonus Tiroide ed esenzione, in cosa consistono?

Per Bonus Tiroide si intende un contributo economico che l’Inps ha destinato alle persone affette da patologie legate alla tiroide, a cui sia stata riconosciuta un’invalidità. Nello specifico esso è riservato a coloro che presentano un’invalidità superiore al 74% e l’ammontare del contributo viene calcolato sulla percentuale dell’invalidità certificata dalla commissione medica specifica. L’importo del contributo previsto può oscillare tra i 291,60 e i 550 euro.

L’assegnazione dell’esenzione, invece, permette alle persone che soffrono di una malattia della tiroide di non pagare alcune prestazioni necessarie per diagnosticare e monitorare l’andamento della stessa. La certificazione che attesta l’assegnazione del codice di esenzione può essere rilasciata solo da uno specialista che opera presso una struttura pubblica o che risulti convenzionata con il Sistema Sanitario Regionale.

Come presentare la domanda per il Bonus Tiroide?

Per presentare domanda del Bonus Tiroide sarà innanzitutto necessario svolgere gli esami essenziali per certificare la patologia tiroidea, ovvero il dosaggio ormonale e l’indagine morfologica. A questo punto sarà il medico curante a preparare la certificazione (che attesta la presenza delle infermità e il grado percentuale di invalidità da queste determinato) e a trasmetterla per via telematica al portale dell’inps. La persona dovrà poi presentare la domanda di invalidità civile sul sito dell’Inps (utilizzando le proprie credenziali Spid o Cie) in modo autonomo o richiedendo l’aiuto di un patronato. A seguito di ciò verrà fissato un appuntamento con la Commissione medica dell’Inps (al quale sarà necessario portare con sé i referti dell’ecografia tiroidea e degli esami del sangue che attestano il dosaggio ormonale, un documento d’identità valido, la tessera sanitaria e il certificato medico originale inviato con la domanda per il bonus), che provvederà a rilasciare un certificato di valutazione medico-legale con l’indicazione delle patologie riscontrate e la percentuale di invalidità riconosciuta alla persona. A questo punto il contributo ricevuto potrà variare sulla base del grado riconosciuto d’invalidità e di altre condizioni socio-economiche.

Parallelamente a tutto ciò, i lavoratori dipendenti hanno anche l’opportunità di richiedere la possibilità di disporre dei benefici garantiti della legge 104/92, la quale prevede la facoltà di poter ricorrere a:

  • 1/2 ore di riposi giornalieri, che vanno stabilite in base all’orario lavorativo;
  • 3 giorni di permesso mensile, con la possibilità di frazionarli anche in ore;
  • congedo straordinario retribuito (fino al raggiungimento massimo di 2 anni nella vita lavorativa);
  • rifiuto del trasferimento di sede e del lavoro notturno.