Sono malato di tiroide, posso andare al mare?

Si, la quantità di iodio respirata al mare non è influente sulla funzionalità tiroidea.

E’ vero che chi soffre di tiroide tende ad ingrassare?

Dipende da che tipo di alterazione è presente. Per esempio se la tiroide funziona poco, il metabolismo rallenta e può esserci la tendenza ad ingrassare.

Sono in gravidanza, devo controllare la tiroide?

La tiroide è molto importante per il feto e per il buon esito della gravidanza.

Falsi miti

Le notizie che circolano nei confronti di questa importante ghiandola sono molte, e il rischio di incappare in informazioni scorrette, o vere e proprie fake news, è alto.

Non riesco a perdere peso sarà la tiroide! Ipotiroidismo ed obesità Il TSH aumentato impone il trattamento

Una donna di 52 anni in menopausa, ci chiede sono anni che cerco di dimagrire le ho provate tutte, faccio una dieta, da quando sono in menopausa, perdo i chili con molta difficoltà poi li recupero tutti con gli interessi, ora peso 109 kg per una altezza di 170 cm può essere la tiroide la causa poiché ho il TSH leggermente alto. Se assumessi la terapia con…… (estratto tiroideo) acquistato su Internet come mi propone un mio amico riesco a dimagrire?

Gentile signora, purtroppo la risposta è la Sua tiroide non può essere l’unica causa, poiché il Suo indice di massa corporea è di 37,6, quindi Lei è affetta da una forma di Obesità classe II. Le ricordo che in base all’indice di massa corporea (che si calcola dal peso e dalla altezza) si classificano i soggetti, valori da numeri bassi ad alti, in: grave magrezza, sottopeso, normopeso, sovrappeso, obesità I, II, III e qualcuno inserisce specie negli USA una IV classe.
L’ipotiroidismo per comportare un aumento di peso deve essere “grave”, cioè la funzionalità tiroidea deve essere necessariamente molto bassa, questo parametro può essere valutato, oltre che da un quadro clinico ben noto, da degli esami: un TSH molto alto e un fT4 molto basso.
In questa situazione quasi sempre si entra nella categoria dei soggetti in sovrappeso, ma difficilmente nei parametri della obesità, eventualmente si può passare da una classe all’altra.
Bisogna inoltre che il Suo endocrinologo indaghi anche altre disfunzioni ghiandolari.
La terapia con estratto tiroideo a fini dimagrante va bandita, non lo dico io, ma tutte le organizzazioni mondiali (OMS) e società scientifiche mediche nazionali ed internazionali.
Il motivo è molto semplice, e può essere sintetizzato nei seguenti concetti: si causa un ipertiroidismo farmacologico che comporta stimoli per l’apparato cardiocircolatorio, il cuore in primis (rischio di aritmie), per il contenuto calcico nelle ossa (perdita) che nel Suo caso, essendo in menopausa, può comportare o complicare una osteoporosi etc., e infine questo ipertiroidismo fa sì dimagrire, ma non va ad agire sul grasso corporeo, ma comporta una perdita della massa magra (muscolare).

Nel suo caso ci troviamo di fronte ad un ipotiroidismo subclinico che significa che non ci sono particolari disfunzioni e sintomi e quindi l’incremento di peso non è attribuibile ad esso, però è possibile correggere questa disfunzione, dopo attenta valutazione endocrinologica, con una modesta quantità di ormone tiroideo però non si aspetti visibili effetti sul Suo peso.

L’aria di mare contiene lo iodio, e questo è sufficiente.

Una donna di 31 anni ci chiede: per i miei due figli di 5 e 9 anni invece del sale iodato è sufficiente andare al mare come ho visto su internet?

Gentile sig.ra, la risposta è NO.

Lo iodio è estremamente volatile e nell’aria che si respira non se ne rinviene una quantità significativa, la migliore fonte di iodio è quella che giunge con gli alimenti, pesce di mare in primis.

Un buon compromesso è l’utilizzo (moderato come per tutto il sale!) di sale iodato o iodurato in cucina;
aggiungo che va evitato l’eccesso di iodio che può accadere mangiando alghe marine o utilizzando alcuni disinfettanti cutanei il cui uso prolungato comporta gli stessi problemi della carenza di iodio come dimostrato da popolazioni giapponesi con dieta prevalente a base di alghe.

In caso di pericolo di guerra nucleare è meglio fare scorte di pillole di iodio o ingerirlo precauzionalmente.

Una domanda ricorrente in questo periodo è la seguente: in caso di pericolo di guerra nucleare è meglio fare scorte di pillole di iodio o ingerirlo precauzionalmente?

Gentile sig.ra, la risposta è NO.

Per attuare una profilassi iodica in caso di incidente nucleare o di esplosione di una bomba atomica ci deve essere in primo luogo un reale pericolo di contaminazione della regione dove viviamo, altrimenti non serve a nulla.

Ricordo che in caso degli eventi sopracitati lo iodio radioattivo liberato non è l’unico atomo radioattivo presente ma ne troviamo purtroppo altri i cui danni non si prevengono con lo iodio.

Una volta accertato questo pericolo il modo e la possibilità di fare prevenzione ha una limitata finestra temporale: non prima di un certo intervallo dalla potenziale esposizione in genere una somministrazione 24-48 ore prima e soprattutto NON dopo che l’esposizione è avvenuta perché può essere addirittura controproducente: peggiora la esposizione.

La quantità necessaria è di 100 milligrammi in una unica somministrazione, eventualmente ripetibile, l’incetta di prodotti iodati in genere integratori, non serve a nulla perché contengono una quantità di iodio almeno mille volte inferiore a quella necessaria.
Quindi come si può notare è praticamente impossibile il fai da te.

Bisogna fidarsi delle indicazioni delle Autorità e su questa posizione sono attestate tutte le società scientifiche.
Esiste un piano nazionale che prevede l’avvertimento della popolazione a rischio e la distribuzione delle compresse di iodio che al momento non si trovano in commercio.

Se vuoi approfondire leggi l’intervista alla d.ssa Francesca Capoccetti – dirigente Medicina nucleare ospedale Santa Lucia di Macerata.